Nesokia indica
Ratto Bandicoot dalla coda corta | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Nesokia |
Specie | N.indica |
Nomenclatura binomiale | |
Nesokia indica Gray, 1830 | |
Sinonimi | |
N.bailwardi, N.beaba, N.boettgeri, N.chitralensis, N.dukelskiana, N.griffithi, Mus hardwickei, N.huttoni satunini |
Il ratto Bandicoot dalla coda corta (Nesokia indica Gray, 1830) è un roditore della famiglia dei Muridi diffuso nel Vicino Oriente, Cina e India.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 150 e 218 mm, la lunghezza della coda tra 110 e 129 mm, la lunghezza del piede tra 23 e 37 mm, la lunghezza delle orecchie tra 16 e 22 mm e un peso fino a 388 g.[3]
Il corpo è tozzo, la testa è larga, il muso è grosso. La pelliccia è ruvida, corta e semi-spinosa in estate, lunga, fine e setosa in inverno. Il colore delle parti superiori è bruno-grigiastro, con dei riflessi arancioni sulle spalle. Le parti ventrali sono grigie pallide. Le zampe sono bianche. Le orecchie sono corte e rotonde. La coda è più corta della testa e del corpo, uniformemente brunastra e finemente ricoperta di peli. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali, 2 paia addominali e 2 paia inguinali.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]È una specie notturna e fossoria. Costruisce estesi sistemi di cunicoli lunghi fino a 4,5 metri che collegano camere di circa 30 cm fornite di condotti di aerazione, usando i grossi e forti incisivi. si estendono su una superficie anche di un ettaro. Gli adulti sono solitari e aggressivi e raramente escono dalle tane. In annate favorevoli possono raggiungere la densità di 250-350 individui per ettaro.[4]
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di tuberi, bulbi e radici di piante succulente. A causa dei danni provocati ai campi coltivati, è considerata una seria piaga dagli agricoltori.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Si riproduce durante tutto l'anno. Le femmine danno alla luce 2-10 piccoli alla volta dopo una gestazione di 17 giorni fino a 3 volte l'anno. In Iraq sono stati osservati parti di 1-8 piccoli.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nel Vicino Oriente, Asia centrale, Cina nord-occidentale, India settentrionale e orientale.
Vive in foreste decidue secche tropicali e sub-tropicali, boscaglie, praterie, terreni agricoli, piantagioni e campi coltivati fino a 1.600 metri di altitudine. In Iraq è presente in terreni umidi in prossimità di aree di vegetazione densa. In Egitto vive in zone semi-desertiche. In Cina si trova in aree montane dove sono molto comuni in zone agricole.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state riconosciute 10 sottospecie:[5]
- N.i.indica: Stati indiani dell'Uttarakhand, Punjab, Haryana, Uttar Pradesh, Rajasthan settentrionale, Bihar centrale, West Bengal orientale, Nepal centrale, Bangladesh centrale, Pakistan orientale;
- N.i.bacheri (Nehring, 1897): Confine tra Israele e Giordania;
- N.i.brachyura (Büchner, 1889):Provincia cinese dello Xinjiang: Lop Nur, Korla, Yuli;
- N.i.buxtoni (Thomas, 1919): Iraq centrale e meridionale, Iran centrale e meridionale, Arabia Saudita orientale: Oqair e Sahiat;
- N.i.huttoni (Blyth, 1846): Uzbekistan centrale, Turkmenistan meridionale e orientale, Tagikistan, Afghanistan, Iran orientale;
- N.i.insularis (Goodwin, 1940): Iran settentrionale, Turkmenistan occidentale;
- N.i.legendrei (Goodwin, 1939): Iran centro-settentrionale,
- N.i.myosura (Wagner, 1845): Siria nord-orientale, probabilmente Turchia sud-orientale, Iraq nord-occidentale;
- N.i.scullyi (Wood-Mason, 1876): Provincia cinese dello Xinjiang: Sangzhu occidentale, Hetian.
- N.i.suilla (Thomas, 1907): Egitto settentrionale, tra Alessandria d'Egitto e Il Cairo.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la presenza in diverse aree protette, la tolleranza al degrado del proprio habitat e la popolazione numerosa, classifica N.indica come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Boitani, L. & Molur, S. 2008, Nesokia indica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Nesokia indica, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Smith & Xie, 2008.
- ^ AgroAtlas Pests.
- ^ J.R.Ellerman & T.C.S.Morrison-Scott, Checklist of Paleartic and Indian Mammals 1758-1946, Natural History Museum, London, 1966.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrew T.Smith & Yan Xie, A guide to the Mammals of China, Princeton University Press, 2008, ISBN 978-0-691-09984-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nesokia indica
- Wikispecies contiene informazioni su Nesokia indica
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) short-tailed bandicoot rat, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007534605705171 |
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